(...) Ma per colui i cui occhi spirituali vengono aperti, i tredici giorni e le tredici notti fra il 24 dicembre ed il 6 gennaio sono un periodo di profonde esperienze spirituali.
Parallelamente
all'esperienza del seme della pianta nelle profondità naturali della
Terra, si ha veramente un'esperienza spirituale nelle profondità
spirituali della Terra. Il veggente cui ciò sia possibile (o in
virtù di qualche facoltà chiaroveggente ereditata, o come
risultato di esercizi spirituali) può sentire come se egli
stesso penetrasse in queste profondità spirituali. Durante
questo periodo di tredici giorni e tredici
notti, il chiaroveggente può scorgere quello che deve accadere
all'uomo per il fatto di essere passato attraverso quelle
incarnazioni terrene che si sono svolte sotto l'influsso delle forze
luciferiche dal principio dell'evoluzione della Terra fino alla
nostra epoca.
Le sofferenze del ka-maloca che
l'uomo deve sopportare nel mondo spirituale per il fatto che
Lucifero si è posto al suo fianco sin da quando egli cominciò ad
incarnarsi sulla Terra, si vedono in modo chiaro nelle grandi,
possenti immaginazioni che possono presentarsi all'anima
durante i tredici giorni e le tredici notti fra la celebrazione
del Natale e quella
del 6 gennaio, l'Epifania.
Quando il seme della pianta sta
trascorrendo il suo più importante periodo nelle profondità
sotterranee, è il tempo in cui l'anima umana attraversa le sue più
profonde esperienze. L'anima contempla tutto ciò che l'uomo deve
sperimentare nei mondi spirituali a causa del fatto che, sotto
l'influsso luciferico, egli si è allontanato dalle Potenze creatrici
del mondo. Questa contemplazione avviene nel modo migliore per
l'anima durante questi giorni, e la prepara al tempo stesso a
quell'immaginazione, che noi possiamo chiamare immaginazione
del Cristo, ove scorgiamo che Cristo, vincitore su Lucifero, diviene
giudice delle azioni umane compiute nelle incarnazioni
sottoposte all'influsso di Lucifero.
L'anima umana, l'anima del
chiaroveggente, vive nel periodo fra la celebrazione della nascita di
Gesù e quella dell'Epifania in modo tale che il mistero del Cristo
le è rivelato. Durante questi tredici sacri giorni e notti l'anima
può quindi riconoscere nel modo più profondo ciò che il Battesimo
di Giovanni nel Giordano sta a significare.
Ed
è singolare come durante i secoli del cristianesimo, ovunque la
possibilità della visione spirituale si sviluppava nel giusto senso,
fosse a conoscenza dei veggenti anche questa relazione particolare
per cui lo sguardo spirituale si approfondisce durante le tredici
notti, e cioè nel periodo del solstizio d'inverno. Molte anime
chiaroveggenti - iniziati ai misteri dell'età moderna o dotati
ancora di chiaroveggenza ereditaria - ci insegnarono che nel punto
più oscuro del solstizio d'inverno l'anima può avere la visione di
tutto ciò che l'uomo deve soffrire a causa del suo allontanamento
dallo Spirito-Cristo, e quale rimedio e catarsi è stato possibile
attraverso il Mistero posto in essere nel Battesimo di Giovanni
nel Giordano, e conseguentemente attraverso il Mistero del
Golgota, e come la visione durante le tredici notti sia coronata il 6
gennaio dall'immaginazione del Cristo.
Così è corretto
ricordare il 6 gennaio come il giorno della nascita del Cristo, e
queste tredici notti come il periodo durante il quale il potere di
veggenza dell'anima umana percepisce tutto ciò che l'uomo deve
attraversare nelle incarnazioni da Adamo ed Èva fino al Mistero del
Golgota. (...)
Testo completo Le tredici notti sante (pagina facebook)