domenica 11 dicembre 2011

Il processo di Incarnazione

C'è una stretta relazione tra le fasi della vita dell'individuo e quelle dell'umanità. Si può dire che lo stesso percorso che compie ciascuno nel corso della sua esistenza, ripercorra le fasi di evoluzione che ha attraversato l'umanità. Ma questa relazione la vedremo successivamente.


La discesa dal mondo spirituale: atto d'amore
Condivido il pensiero secondo cui proveniamo da un mondo spirituale e ad esso dobbiamo ritornare; che la nostra anima ed il nostro spirito hanno scelto di fare questa esperienza terrena per apprendere quanto serviva alla loro evoluzione e che, quindi, viviamo immersi in una dimensione spirituale di cui la materia non è che una manifestazione.
Con ciò non intendo assolutamente affermare che la materia, e la vita che in essa si svolge, non siano degne di nota, né siano rilevanti di fronte all'immensità spirituale cui siamo connessi; al contrario l'esperienza terrena è un atto di grande amore della nostra parte non visibile che ha scelto di discendere sulla terra.
Questo atto di amore si fonda sul fatto che l'esperienza terrena e nella materia, non è semplice per la nostra parte animico-spirituale, è molto dura, piena di ostacoli, densa di sofferenze e fatta di attriti; molto più soave ed armoniosa appare la vita nel mondo spirituale per quelle anime che scelgono di non incarnarsi.
Se la nostra parte animico-spirituale compie dunque questo atto di "coraggio" nello scegliere di vivere una vita terrena, certo deve essere un grande atto di amore. Si ridiscende dal mondo spirituale perché si desidera completare la propria evoluzione sciogliendo i nodi del proprio Karma e perché, così facendo, si desidera dare il proprio contributo all'evoluzione dell'umanità.


Incarnazione e fasi della vita
Partiamo quindi dal presupposto, la cui veridicità ciascuno dovrà ricercare da sè, che siamo costituiti oltre che da un corpo fisico, anche da una componente animico-spirituale. Questa componente che proviene da un mondo di natura uguale alla sua, sceglie di incarnarsi in questa vita terrena e di compiere qui parte del suo percorso.
Come si accennava negli articoli sulla biografia, proprio perchè proviene dai mondi spirituali, il bambino appena nato, e in particolare nei primi tre anni di vita, vive ancora immerso in questa dimensione spirituale. Egli è fuso con il tutto, percepisce la natura sacra della natura, avverte gli oggetti come animati (a volte infatti gli dà un nome). Alcuni sostengono che il bambino in questa prima fase sia ancora in diretto contatto con il mondo spirituale e che lo percepisca. Infatti egli dorme molto (la maggior parte del tempo), poichè nel dormire egli sprofonda in questa dimensione che gli è più familiare.
Solo un po' alla volta, ed in particolare a partire da quando inizia a dire "Io", comincia il vero processo di incarnazione. Dire "Io" rappresenta il primo momento in cui l'essere in divenire inizia a distinguere se stesso dal tutto, e quindi riconosce i propri confini.
Nei vari passaggi della vita, che non descriverò in questo momento, la parte animico-spirituale si inserisce sempre più nella parte fisica. Si perde un po' alla volta il contatto con il mondo spirituale, e mentre il bambino piccolo è tutto sognante, l'adolescente che vive grandi cambiamenti fisici (come una sorta di "caduta dal Paradiso") si trova in una fase in cui affronta la contrapposizione tra la materia e lo spirito. Egli a dir la verità, sente la preponderanza della materia (non a caso vediamo spesso negli adolescenti corpi goffi e sgraziati).
Tutti questi passaggi ci dicono come lo Spirito scenda e penetri un po' alla volta nel corpo. Il compito successivo della vita sarà di equilibrare la parte spirituale con quella materiale, per poi tornare a dare maggior rilevanza alla parte spirituale nella fase calante della vita.


L'incontro del piano animico-spirituale con quello fisico, si può rappresentare come nel disegno a sinistra.
Al momento della nascita (l'estremità sinistra del disegno) lo Spirito non si è ancora incarnato e il bambino vive più nel mondo spirituale che in quello fisico.
Fino al 21esimo anno d'età (rappresentato dal primo incrocio a sinistra delle due linee), o comunque finchè si è completato il processo di formazione fisica, si ha una graduale discesa dello Spirito nella materia. Nel disegno vediamo infatti che la linea dello Spirito scende, mentre quella del corpo fisico sale, dato che esso si sta formando e l'individuo sta crescendo.
Tra il 21esimo anno e circa l'età di 42 anni (il secondo incrocio verso destra), si ha una sorta di equilibrio tra i processi di formazione del corpo e gli influssi spirituali. E' la fase in cui abbiamo maggiori forze per intervenire nel nostro destino.
Dopo i 42 anni inizia un processo di decadimento del corpo fisico e lo Spirito torna a rivolgersi verso i mondi spirituali. Da quest'età se non ci si rivolge alle forze spirituali, ma si tenta di vivere come eterni giovani, la nostra essenza spirituale inizierà a decadere insieme al corpo.

1 commento:

  1. E' dopo i 42 anni che infatti si diventa più "maturi"... poichè si ritorna, o di dovrebbe tornare ai mondi spirituali... che poi culmineranno nella loro presenza in età avanzata, l'età che, non a caso, viene detta della saggezza... probabilmente questa saggezza proviene appunto dal ritorno di relazione con i mondi spirituali.
    Come vediamo comunque tutto è fatto per amore, tutto è stato fatto con un atto di totale amore, dalla creazione del mondo alla discesa dello spirito e dell'anima in noi.

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