Tratto da “Natale – Conferenza, Berlino 1907” di R. Steiner
La vita di
oggi appare fredda, arida, ottusa se confrontata con il sentire caldo e
profondo di un tempo, quando era viva l'intuizione dei legami tra l'uomo e
l'essenza divina dell'Universo. A molti la vita contemporanea appare concreta,
ma la realtà è che i nostri sentimenti sono diventati delle fredde e vuote
astrazioni; osserviamo la vita come da dietro un vetro e ci avvertiamo come
separati dal resto del'Universo, dalla Terra stessa su cui viviamo e dalle
forme di vita che in essa trovano dimora.
Il fatto è
che l'uomo ha perduto il contatto diretto con la vita, poiché ha perduto la
visione animica degli intimi rapporti esistenti tra lui ed il mondo
circostante.
Nel
precedente articolo ho descritto come la Terra ed i regni che in essa esistono (minerale,
vegetale, animale oltre che umano) siano dotati di un'anima, benché essa sia
individuale solo nell'uomo, mentre per gli altri tre regni si parla di un
“anima di gruppo” o “Io collettivo” (vedi: L'anima dei quattro regni: umano, animale, vegetale e minerale)
Conoscendo
queste cose, ma soprattutto facendone esperienza nel contatto amorevole con la Natura, essa diviene
davvero vivente per noi e possiamo varcare i limiti della nostra individualità
ed estendere così il nostro sentimento al mondo intorno a noi.
La
possibilità di percepire l'essenza spirituale della Terra e della Natura sono
il fondamento per divenire UNO con ogni singola cosa che ci circonda, poiché
iniziamo a scorgere e a sentire con l'anima e lo spirito quest'essenza.
I cicli
della Natura(vedi: Natale: dal buio alla luce)
A Primavera
si allungano le giornate e la luce si riversa su di noi, tutto si riveste di
verde. In questo periodo dell'anno noi possiamo scorgere non solo ciò che
appare alla vista fisica, ma anche qualcosa che è in rapporto con l'Anima e che
si espande verso l'alto.
Di Inverno
vediamo invece come l'Anima della Terra si avvii verso il sonno: le giornate si
accorciano, la luce diminuisce, e la
Natura si ritrae così come noi quando la sera siamo stanchi.
Sappiamo
che la Terra è
un organismo vivente, dotato di corpo astrale (vedi: articolo precedente), ed esso subisce dei
cambiamenti nelle varie stagioni. Nell'epoca in cui la vita rinasce sulla
Terra, il suo corpo astrale è impegnato nell'esistenza materiale affinché le
piante crescano e germoglino e tutto si sviluppi; si ha quindi una
manifestazione dello Spirito della Terra. Quando invece in Autunno il suo corpo
astrale si addormenta, esso passa ad un'attività spirituale.
“Come diversamente ci moviamo per il
mondo, quando sappiamo che ad ogni passo siamo circondati da esseri di cui
vediamo le azioni!”
(cit. “Natale – Conferenza, Berlino 1907” di R. Steiner)
Il sonno dell’uomo e il sonno della
Terra
Quando
l’uomo si addormenta, avviene un processo vitale (avrò modo di descriverlo in
futuro) per cui a poco a poco il corpo astrale e l’Io dell’uomo si ritirano dal
corpo fisico e si librano nel mondo spirituale da cui, (parlando
sinteticamente) attingono forze per il nuovo giorno. Se l’uomo potesse
conservare il suo stato di coscienza quando dorme, egli si sentirebbe circondato
dal mondo e dall’azione spirituale ed entrerebbe in un’altra forma di esistenza,
poiché in lui sarebbe desta la coscienza spirituale.
La stessa
cosa avviene per la
Terra.Come per l’uomo, quando la Terra a Primavera e in
Estate è desta, il suo corpo astrale è impegnato nell’esistenza materiale, ma
quando la vita si ritira (così come quando l’uomo si addormenta) il corpo
astrale può liberarsi dall’attività materiale e dedicarsi ad un’attività
spirituale.
Proprio
quando la Natura
appare dormire, essa dunque è più cosciente e più diretto può essere il
contatto tra l’uomo e la natura a livello di comunicazione spirituale.
Chi è lo Spirito della Terra?
Lo Spirito
della Terra è il Cristo ed essa dunque è il Suo organismo. Ecco in quale senso
è corretto dire che il creato è la manifestazione del Dio vivente.
Egli lo
affermò quando accennando a ciò che di solido produce la Terra disse “Questo è il mio
corpo” e accennando ai succhi che scorrono sulla Terra disse “Questo è il mio
sangue”.
Questo non
fu sempre così, ma ci fu un mutamento che portò alle condizioni in cui viviamo
noi, con l’avvento del Cristo stesso. Quando sul Golgota sgorgò il sangue dalle
ferite questo evento modificò il corpo astrale della Terra; si tratò di un evento
cosmico poiché da qual momento l’Io del Cristo passò nella Terra e si congiunse
con Essa.
Oggi dunque
noi possiamo vedere il Cristo quale Spirito centrale della Terra.
Nel sentire il vincolo vivo tra sé stesso e lo
Spirito del Cristo sta la coscienza cristiana ed il senso delle parole: “Io sono
con voi ogni giorno fino alla fine del mondo”.
Nessun commento:
Posta un commento