lunedì 5 dicembre 2011

Natale: dal buio alla luce

Mi piace il Natale! Fino a circa 3/4 anni fa non era così e facevo parte delle persone che "sopportano" il Natale. Tutto è iniziato quando, spinta dalla mia ricerca interiore, ho iniziato a scoprire che essa si armonizza perfettamente con il trascorrere delle stagioni e che la Natura e le feste che costellano l'anno solare, sono passaggi preziosi che ci portano nelle nostre profondità o che ci proiettano nel mondo.


Le Stagioni


Steiner sostiene che la Terra è un organismo vivente e come noi essa respira, ma il ciclo del suo respiro, di un singolo respiro, dura un anno. Dalla fine dell'Inverno fino all'Estate essa compie una grande espirazione, per poi cominciare ad inspirare fino al massimo al fondo dell'Inverno. Le stagioni dunque sono i segni dei suoi movimenti respiratori. 
Così si esprime questo movimento: in Primavera si osserva la vita emergere dalla Terra verso la superficie e iniziare a prolungarsi verso il cielo; in Estate si ha la massima aspirazione della Terra e della Natura verso le forze cosmiche nella veste dei fiori; in Autunno iniziano a ritrarsi le forze luminose e calde del Sole, le piante espirano la vita ricevuta in Estate e generano frutti. Si osserva in Autunno il meditare su di sè, il raccogliersi della Terra e la festa di Michele (29 settembre) invita l'uomo ad affidarsi alla guida degli Esseri Spirituali quando ci si sente abbandonati e viene meno il sostegno del calore del Sole.
In Inverno il centro diventa la vita interiore: la Terra ha raccolta nel suo centro tutta la vita fiorente, ora il seme è sotto Terra, al buio, e solo a Primavera germoglierà in superficie. Siamo chiamati a ricordare come anche in noi, in sintonia con il buio fisico dell'Inverno, nelle profondità del nostro buio interiore, vi sia un seme dormiente che si prepara a nuova vita.
Muovendoci con le stagioni, e ascoltandone l'espandere e il contrarre la vita, la nostra interiorità trova sostegno e non soccombe più all'atmosfera cupa dell'Inverno.
Quest'ultima diventa fonte di dolore, sofferenza e solitudine se il nostro Cuore non si collega alla saggezza spirituale in cui viviamo immersi.


Il senso del Natale


Con la comparsa del Cristo, ossia con l'incarnazione dello Spirito Solare nella sostanza, questo momento di solitudine e di buio si trasforma nella festa del calore e della gioia. Il Cristo sarà il grande ispiratore dell'umanità, per insegnare a leggere il senso della vita nell'uomo e nel suo evolversi.
Siamo dunque giunti attraverso l'Autunno fino al solstizio di Inverno, la Terra ha compiuto una profonda inspirazione e così l'uomo si trova nudo di fronte alla sua interiorità. Molte persone sono sensibili a questo movimento delle stagioni e vivono il sopraggiungere delle stagioni fredde con un certo timore. Eppure se ci si abbandona con fiducia a questo movimento della nostra interiorità che vive in armonia con le Stagioni (in Primavera e in Estate ci volgiamo all'esterno e all'azione, mentre in Autunno e in Inverso rallentiamo e diventiamo più introspettivi), si può riscoprire una dolce saggezza ed anche un fluire del proprio sentire più lieve e naturale.
Se ci si ferma all'espansione del nostro animo propria della Primavera, non troveremo la vera luce interiore poichè saremo proiettati nella manifestazione esteriore. La luce la troviamo quando accettiamo la tenebra. La tenebra ci accompagna morbidamente all'ascolto interiore, la luce si fa fioca e si raccoglie nelle profondità; se non ci fosse la tenebra, non saremmo chiamati a cercare la luce poichè essa tutto sovrasterebbe.
Allora ecco che mentre ci addentriamo nel freddo e nel buio dell'Autunno prima e dell'Inverno poi, ci incamminiamo come i Re Magi verso la Luce. Le forze fisiche si sono ritirate e lasciano spazio alla coscienza e allo Spirito.
A questo punto incontriamo il Natale; questa festività si situa, e non a caso, proprio poco dopo il solstizio di Inverno e la notte più lunga dell'anno (22 dicembre). Il buio sembra dominare, ma si accendono le luci pronte ad accogliere il Cristo Gesù che porta la Luce spirituale.
Non si tratta solo di una luce interiore però, poichè dopo la notte più lunga dell'anno le giornate tornano lentamente ad allungarsi ed inizia, quasi senza coscienza, la nuova lunga espirazione della Terra. La Luce fa lentamente capolino in ogni angolo della nostra esistenza.

In sintonia con questa visione è una bella abitudine accendere candele durante le buie serate invernali e preparare l'arrivo del Natale con queste belle luci calde nella casa. Si crea una piacevole atmosfera e si una qual certa serenità e calma interiore.


Per chi poi volesse ornare la sua casa l'albero di Natale ed il Presepio sono anch'essi segni dell'attesa e della connessione con il Divino. Se il Presepio è più facilmente ricollegabile a questi significati, spesso si dimentica come l'albero di Natale ci giunga da tempi molto antichi; esso rievoca la connessione tra Cielo e Terra e la regione sotterranea, è legato all'archetipo dell'Albero Cosmico che simboleggia l'eternità del cosmo,la sua origine divina.

1 commento:

  1. Bellissimo questo tuo articolo, complimenti e auguri per il blog.
    Fabio

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