sabato 24 dicembre 2011

Le 13 notti sante

Tratto da R. Steiner "Conferenza di Hannover, 26 dicembre 1911"


(...) Ma per colui i cui occhi spirituali vengono aperti, i tredici giorni e le tre­dici notti fra il 24 dicembre ed il 6 gennaio sono un periodo di profonde esperienze spirituali.

Parallelamente all'esperienza del seme della pianta nelle profondità naturali della Terra, si ha veramente un'esperienza spirituale nelle profondità spirituali del­la Terra. Il veggente cui ciò sia possibile (o in virtù di qualche facoltà chiaroveggente ereditata, o come risul­tato di esercizi spirituali) può sentire come se egli stes­so penetrasse in queste profondità spirituali. Durante questo periodo di tredici giorni tredici notti, il chia­roveggente può scorgere quello che deve accadere al­l'uomo per il fatto di essere passato attraverso quelle incarnazioni terrene che si sono svolte sotto l'influsso delle forze luciferiche dal principio  dell'evoluzione della Terra fino alla nostra epoca. 
Le sofferenze del ka-maloca che l'uomo deve sopportare nel mondo spiri­tuale per il fatto che Lucifero si è posto al suo fianco sin da quando egli cominciò ad incarnarsi sulla Terra, si vedono in modo chiaro nelle grandi, possenti im­maginazioni che possono presentarsi all'anima duran­te i tredici giorni e le tredici notti fra la celebrazione del Natale quella del 6 gennaio, l'Epifania. 
Quando il seme della pianta sta trascorrendo il suo più impor­tante periodo nelle profondità sotterranee, è il tempo in cui l'anima umana attraversa le sue più profonde esperienze. L'anima contempla tutto ciò che l'uomo deve sperimentare nei mondi spirituali a causa del fat­to che, sotto l'influsso luciferico, egli si è allontanato dalle Potenze creatrici del mondo. Questa contempla­zione avviene nel modo migliore per l'anima durante questi giorni, e la prepara al tempo stesso a quell'im­maginazione, che noi possiamo chiamare immagina­zione del Cristo, ove scorgiamo che Cristo, vincitore su Lucifero, diviene giudice delle azioni umane com­piute nelle incarnazioni sottoposte all'influsso di Luci­fero. 
L'anima umana, l'anima del chiaroveggente, vive nel periodo fra la celebrazione della nascita di Gesù e quella dell'Epifania in modo tale che il mistero del Cristo le è rivelato. Durante questi tredici sacri giorni e notti l'anima può quindi riconoscere nel modo più profondo ciò che il Battesimo di Giovanni nel Gior­dano sta a significare.
Ed è singolare come durante i secoli del cristianesimo, ovunque la possibilità della visione spirituale si sviluppava nel giusto senso, fosse a conoscenza dei veggenti anche questa relazione particolare per cui lo sguardo spirituale si approfondisce durante le tredici notti, e cioè nel periodo del solstizio d'inverno. Molte anime chiaroveggenti - iniziati ai misteri dell'età mo­derna o dotati ancora di chiaroveggenza ereditaria - ci insegnarono che nel punto più oscuro del solstizio d'inverno l'anima può avere la visione di tutto ciò che l'uomo deve soffrire a causa del suo allontanamento dallo Spirito-Cristo, e quale rimedio e catarsi è stato possibile attraverso il Mistero posto in essere nel Bat­tesimo di Giovanni nel Giordano, e conseguentemen­te attraverso il Mistero del Golgota, e come la visione durante le tredici notti sia coronata il 6 gennaio dal­l'immaginazione del Cristo. 
Così è corretto ricordare il 6 gennaio come il giorno della nascita del Cristo, e queste tredici notti come il periodo durante il quale il potere di veggenza dell'anima umana percepisce tutto ciò che l'uomo deve attraversare nelle incarnazioni da Adamo ed Èva fino al Mistero del Golgota. (...)

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